Brescia romana e Neoclassica
Una visita sui generis a Brescia, capitale con Bergamo, della cultura per il 2023: un breve excursus, tra ciò che rimane dell’antica Brexia romana e poi un viaggio nel mondo neoclassico di Palazzo Tosi, oggi sede dell’Ateneo di scienze, Lettere ed Arte, della Cattedrale Nuova e del Cimitero Vantiniano; guida d’eccezione del dott. Alessio Costarelli.
Palazzo Tosi, guide i dott.i Bernardo Falconi e Luciano Faverzano, prende nome dal committente Paolo Tosi che dette incarico all’architetto Rodolfo Vantini (1791-1856) di ristrutturare alla fine del ‘700 un palazzo cinquecentesco a modo che fosse non solo abitazione ma anche sede della collezione d’arte di famiglia. Il palazzo è stato oggetto negli ultimi anni di un restauro il più possibile coerente con il progetto originale e grazie un ritrovamento d’archivio a Pavia si è potuto ricostruire persino la distribuzione nelle varie stanze delle opere della collezione, per ora ancora conservate in magazzino. Il recupero filologico degli ambienti restituirà a Brescia l’atmosfera di una sede non solo abitativa neoclassica ma anche di un esempio architettonico importantissimo che ospitò nella prima metà dell’800 un cenacolo culturale frequentato anche da Canova ed Ugo Foscolo.
Vantini collaborò anche al termine del progetto della Cattedrale Nuova di Brescia a pianta quadrata con, sul lato est, un’ampia abside. Lo stesso Vantini progettò il Cimitero Monumentale, il primo d’Italia dopo le leggi Napoleoniche sull’obbligo di inumare i defunti in aree extra urbane. L’intervento urbanistico-architettonico include un’area quadrata con un alto muro, interrotto da portali d’accesso, sul fronte una cappella circolare centrale con volta semisferica, ai lati un colonnato dorico. Al centro dell’area una colonna, alla baste una cappellina dove è tutt’oggi sepolto il progettista. Tutte le sepolture dovevanono essere identiche, in sintonia col concetto di eguaglianza dell’uomo, tanto più in morte.
Della Brexia romana sono visibili citazioni sparse nel centro storico dell’ampio foro di cui sono emerse e ricomposte, da varie parti delle città, il fronte del tempio del I sec. d.C., fatto costruire da Vespasiano: la sua grandiosità attesta l’importanza che ebbe per Roma questa città; alla caduta dell’impero divenne città longobarda e poi comunale; continuò ad essere abitata e vivace polo economico, entrando nella sfera politica di Venezia, di cui in parte seguì le vicende storiche fino all’Unità d’Italia.