I nostri Antenati

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Dove vanno a finire i libri che leggiamo a scuola

Per domani, capitolo cinque dei Promessi sposi! Lo studente conosce la letteratura nei termini dell’imposizione: un’autorità adulta sceglie i libri  che è necessario leggere, e glieli fa assaggiare in forma antologica, come lo sciroppo per la tosse. Sono la nostra memoria, questa è la spiegazione, sono i nostri antenati. Il risultato è che, nel giro di pochi anni, di tutta questa  memoria ricordiamo giusto qualche nome, qualche titolo. Che senso ha allora proporre in classe proprio quei testi? Cosa dovrebbero insegnare ai futuri adulti del XXI secolo?

Scopo del corso è rispondere con il massimo del buon senso e il minimo dell’erudizione a queste due domande, più una: se questi nostri antenati  scompaiono, perché continuiamo ad avvertirne, pur in forma attenuata, la voce di fondo, e la vicinanza? Risvegliano forse lo studente che è in noi?

Articolazione delle lezioni

  • Canone nazionale e tradizioni proibite (il senso della letteratura studiata a scuola e il senso di quella ‘esclusa’);
  • Letture perdute (i classici che non sono più tali perché non interessano a nessuno);
  • Letture distratte (interpretazioni arbitrarie, inopportune, personali, dilettevoli, eccentriche dei classici);
  • Letture metastoriche (perché un classico, oggi, è ancora un classico).

Docenza: Marco Marangoni.
Lezioni: 4.
Giorno e orario: martedì ore 18 -19.30; novembre – dicembre; inizio 12 novembre.
Modalità: mista.
Costo IVA compresa: soci di U:A. € 70,00; non soci € 80,00.

Marco Marangoni

Insegna Lettere nella Scuola. I suoi interessi, a metà tra parola e gioco, lo hanno condotto a scrivere saggi sulla letteratura del Rinascimento (In forma di teatro – Percorsi teatrali nell’Orlando furioso, 2002 e Ludovico Ariosto – Un amore supremo per la narrazione, 2008), e sulle ludiche rielaborazioni di quella letteratura nell’età contemporanea (Nati sotto Mercurio, 2006). Ha inoltre pubblicato il romanzo storico-fantastico Aetas Mirabilis (2007) e quello storico-giocoso E la lepre disse:«Ciao, buonanotte» (2014).

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