Il corso intreccerà le pratiche percettive, motorie e relazionali provenienti dal metodo Feldenkrais® e dalla giocosità dell’infanzia con l’arte del domandare e del desiderare tipica della ricerca filosofica. Attraversando ogni volta piccole esperienze corporee e seguendo l’invito socratico al dialogo, ecco alcune delle domande da cui potremo lasciarci interrogare:
La bellezza provoca ferite?
Il proprio corpo… lo si ha o lo si è?
Ti fidi più di ciò che senti o di ciò che vedi?
Come si costruisce un’immagine di sé?
Vi è in essa qualcosa di immutabile? O di immortale…?
Ti sei mai persa in un bosco? E nei tuoi pensieri? Che differenze ci sono tra queste due esperienze?
La natura abita anche in noi? E che cos’è la natura? O cosa non lo è?
Sorridi perché sei felice o sei felice perché sorridi? Sei proprio sicuro che sia così la relazione tra il tuo corpo e la tua anima?
Come può un silenzio partorire parole?
Danzare salva?
Hai mai immaginato di diventare un’altra specie vivente? Se ciò avvenisse, che forma prenderebbero i tuoi desideri?
Nell’amare, che relazione c’è tra le sensazioni corporee e l’immaginazione? E l’altra persona c’entra qualcosa?
È possibile abitare poeticamente il mondo?
Cosa ti sta dicendo, proprio ora, il tuo corpo? Lo ascolti mai? In che modi comunica? Ci si può ammalare a causa dell’ordine sociale? Ti è mai capitato? E quando invece non c’è nessun legame tra malattia e ordine sociale?
Se i tuoi occhi fossero diversi, penseresti nello stesso modo?
Il percorso non richiede né conoscenze filosofiche o erudite di alcun tipo, né particolari capacità motorie, anzi: è aperto a qualsiasi persona abiti un corpo e desideri mettersi in ascolto di sé, delle altre e della realtà che, singolarmente, insieme abitiamo.