Mercoledì 17 Febbraio 2021 ore 18:00 in diretta sul nostro nuovo canale YouTube
Prof. Sebastiano Sotgia e Dott. Federico Di Giacomo
Giordano Bruno, l’uomo che con le proprie idee sfidò il potere, allargò i confini della conoscenza, innovatore e teorico di infiniti mondi.
Due voci su Giordano Bruno che si completano, il filosofo e lo scienziato astrofisico.
Potete rivedere la lezione-conferenza sulla piattaforma www.culturadigitaleua.it a questo indirizzo.
La memoria del fuoco
Giordano Bruno, vita e morte di un eretico. “De l’infinito Universo et mundi”, “L’eroico furore” e la “Natura divina”.
La memoria del fuoco, la memoria di un rogo acceso dalla chiesa oltre quattrocento anni fa, il 17 febbraio del 1600, a “campo de fiori”,la piazza del mercato, nel centro di Roma, per incenerire un uomo, Giordano Bruno, ex domenicano, filosofo ed eretico e per cancellare per sempre quelle idee, inaudite, che diffondeva e che avevano fatto tremare il potere.
Pure il fuoco, quella volta, non svolse il compito che, coloro che lo avevano appiccato, si attendevano, quelle fiamme infatti, anziché spingere nelle tenebre dell’oblio quell’uomo e quel pensiero, li illuminarono di una luce così vivida da resistere nei secoli.
“Accademico di nulla Accademia”, come egli stesso si definiva, pensatore errante che viaggiò per tutta l’Europa, fustigatore intransigente dell’ignoranza e della superstizione, diffuse a piene mani dai poteri politici e dalle chiese del tempo, si schierò con coraggio e passione per le nuove teorie astronomiche copernicane, sostenendo la tesi di una natura viva, animata, di un universo infinito che altro non è che Dio stesso, ove è anche possibile che vi siano altri mondi, oltre a quello che conosciamo, che non si può pensare che gli uccelli che abitano il cielo siano solo quelli che vediamo nel rettangolo della nostra finestra.
Una natura viva e divina, con la quale l’uomo, mosso da un’etica dell’azione e della conoscenza, spinto da un “eroico furore” in un cammino di verità, deve ricongiungersi, fino a divenire tutt’uno con essa.
Un cammino che il filosofo percorrerà fino in fondo, senza esitazioni, affrontando la persecuzione, il carcere, la tortura, la condanna. con fede che si può dire autenticamente “religiosa”, che la “vera religione è il filosofare”, anche se alla fine di quella strada lo attende il rogo.
“Disse che moriva martire e volentieri e che se sarebbe la sua anima ascesa con quel fumo a ricongiungersi all’anima dell’universo.”