2022 Centenario della scomparsa di Giovanni Verga.
“Ho in mente un lavoro che mi sembra bello e grande, una specie di fantasmagoria della lotta per la vita…”
Così Verga, mentre era a Milano e lontano dalla sua Sicilia, in una lettera del 1878 all’amico Salvatore Verdura,fantasmagoricamente evocava, quasi vedendoli, i personaggi della sua terra per poi scriverne nelle proprie opere
La citazione di questa frase ha consentito, in teleconferenza, martedì 7 aprile al prof Angelo Maria Mangini dell’Università di Bologna di illustrare, nell’ambito degli Incontri sui Cento Anni Letterari 1922-2022 organizzati dall’Associazione Ippogrifo e da Università Aperta, come la critica moderna percepisce le atmosfere verghiane ad un secolo di distanza dalla sua morte. Ne è emersa con chiarezza la difficoltà di restringere nella sola corrente veristica lo stile di uno scrittore che in realtà ha saputo anticipare motivi di una modernità che troverà in Pirandello e nella letteratura del XX sec. la sua più matura espressione.
Ma la cosa più rimarchevole di questo incontro è stata la presenza di molti giovani studenti che hanno ascoltato con grande attenzione la prolusione del relatore per coglierei temi più interessanti della nostra più recente storia letteraria.