Perché Picasso ha introdotto dei ritagli di giornale nei suoi quadri? E perché Duchamp per la sua arte ha preferito addirittura scegliere tra gli oggetti quotidiani piuttosto che crearne di nuovi? Il seminario di quattro lezioni rivela i motivi che hanno portato gli artisti del Novecento a rivoluzionare le loro tecniche: non più solo pittura e scultura, ma collage, assemblage e oggetti di tutte le specie.
- Collage: far entrare il mondo: Pablo Picasso e Georges Braque danno maggiore “concretezza” ai loro dipinti cubisti adottando ritagli di materiali bidimensionali
- Assemblage: rimontare il mondo: assemblage costruttivi e regolari dell’avanguardia russa ma anche quelli più sfrenati di un certo Dadaismo e di alcuni momenti del Surrealismo
- L’oggetto, rampa di lancio per il pensiero. Il più radicale abbandono delle tecniche tradizionali in favore di una realtà “già fatta”
- Resistenza della pittura: il più classico dei mezzi artistici, si reinventa nella sua versione “figurativa”
Docenza: PierLuca Nardoni
Lezioni: 4
Giorno e orario: Giovedì, ore 20.00 – 21.30; inizio lezioni gennaio 2024.
Modalità: mista : in presenza o Videoconferenza (Meet). Indicare la modalità scelta nel campo “note” dell’iscrizione
Sede del corso : Imola, Piazza Gramsci 21
Pierluca Nardoni
E’ uno storico dell’arte e curatore. Le sue ricerche riguardano principalmente l’impulso decorativo nelle arti e alcuni aspetti delle avanguardie del primo Novecento, in particolare il fermento espressionista in Italia e il suo rapporto con le correnti europee del periodo. Ha condotto studi in vista di esposizioni tra le quali una mostra sul concetto e sulla storia del decorativo (What a Wonderful World. La lunga storia dell’ornamento tra arte e natura, catalogo e mostra a cura di Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni, Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia, novembre 2019 – marzo 2020) e una rassegna monografica sul disegno e sul cinema di Sergej Ejzenštejn (Ejzenštejn. La rivoluzione delle immagini, catalogo e mostra a cura di Marzia Faietti, Pierluca Nardoni e Eike D. Schmidt, Gallerie degli Uffizi, Firenze, novembre 2017 – gennaio 2018). Tra le attività di studio confluite in occasioni espositive ci sono anche le diverse espressioni del libro d’artista in Italia e la valorizzazione di alcuni artisti bolognesi del Novecento.Ha pubblicato vari saggi in cataloghi e riviste scientifiche e ha partecipato in qualità di relatore a convegni internazionali e a seminari dottorali.